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FEDERICO DEL SORDO, Sociologia della musica urbana. Artisti di strada a Roma, Roma, Meltemi, 2005, 262 pp.
Il volume è uno studio sui lautari (plurale di lautar, da alauta che vuol dire «liuto»), i musicisti professionisti della tradizione popolare romena che si incontrano per le strade, nelle piazze e sulle carrozze delle metropolitane di Roma; città scelta dall'autore come osservatorio privilegiato della vita di questi artisti, transnazionali e gitani, i quali, a Roma come altrove, non godono del riconoscimento culturale da parte del contesto sociale che li accoglie. L'interesse di Del Sordo si sviluppa in due direzioni: da un lato, propone una lettura del repertorio musicale romeno, di cui decifra la sintassi sonica, i generi letterari e i contesti sociali in cui la musica si svolge (festività, riti ecc.); dall'altro, indaga la nascita, le trasformazioni e per taluni aspetti la dissoluzione, oggi, dell'identità sociale e culturale di queste popolazioni che, a partire dagli ultimi due decenni del secolo scorso, dalla Romania sono emigrate verso l'occidente europeo alla ricerca di un destino migliore.
L'autore ha sentito l'esigenza - dettata dalla consueta puntualità metodologica - di chiarire sin dall'inizio l'ambito disciplinare di riferimento: la sociologia è il terreno sul quale il libro, che è anche una documentata ricerca sul campo, affronta il tema della musica lautareasca, descritta specificamente con lo sguardo della sociologia della musica, ma anche attraverso il contributo che su questo tema possono offrire altre sociologie (della devianza, dei processi culturali, dei media, dell'ambiente, dell'economia). Un ulteriore momento di approfondimento è rappresentato dall'etnomusicologia, una disciplina che su questo argomento ha elaborato durante tutto il secolo scorso ricerche e modelli di studio che ancora oggi fanno scuola (dal lavoro iniziale di Bartalus fino a quelli di Bartók, Kodály, Alexandru, Ciobanu, Brailoiu).
Sebbene le prime tracce risalgano alla metà del XVI secolo, le origini della musica popolare romena si perdono nel tempo: diverso per epoca e carattere, il repertorio è costituito principalmente da brani strumentali, canti epici e lirici. L'andamento melodico di questi componimenti, che spesso presentano anche tratti in stile recitativo (sul modello del rectotono della salmodia liturgica), si basa prevalentemente su scale modali di genere cromatico. A tal riguardo, l'autore segnala uno studio di Ciobanu sul repertorio dei lautari di Clejani, che indica come...