Content area
Full Text
Ronchey S., Ipazia, la vera storia, Milano, Rizzoli, 2010, pp. 317.
«Ogni volta che nella storia si ripropone, e si ripropone spesso, il conflitto tra un Cirillo e un'Ipazia, una cosa è certa: siamo e saremo sempre dalla parte di Ipazia» (p. 193). Così si conclude questo libro di Silvia Ronchey su una delle figure più controverse della filosofia occidentale, una donna «di quindici secoli fa ad Alessandria d'Egitto» (p. 15). Figlia di un matematico, venne dal padre Teone istruita agli studi in questo campo, si dedicò poi alla filosofia e dopo alcuni anni il nome di Ipazia era conosciuto nei circoli intellettuali del suo tempo.
Il testo si articola in tre parti così intitolate: chiarire i fatti, tradire i fatti e interpretare i fatti. Perché di fatti si parla in questo libro: Ipazia è realmente esistita, come testimoniano le numerose fonti. E la portata del suo pensiero e la sua "eminenza" vennero volontariamente cancellate dallo scenario storico-culturale del suo tempo e dei secoli successivi. Anche l'omicidio della filosofa venne insabbiato, come emerge dalla Storia ecclesiastica di Socrate Scolastico e dalla cronaca di Giovanni di Nikiu e di Damaselo. Nel corso del tempo, in verità, molti scrittori hanno ricordato la filosofa: Diderot, nell'E«cyclopédie o Gibbon nella Storia della decadenza e caduta dell'impero...