Content area
Full Text
L'immagine, come dispositivo didattico, entra nella storia dell'editoria scolastica con l'Orbis sensualium pictus (Norimbergae, M. Endter, 1658) del filosofo e pedagogista ceco Jan Amos Segěs, poi Komenský,1 meglio noto con il nome latinizzato di Comenius (1592-1670).2 L'opera, che ebbe una duratura fortuna didattica e editoriale soprattutto nell'Europa centrale e orientale, tanto da essere adottata per circa due secoli come testo per l'apprendimento di base,3 stimolô una rilevante produzione di libri scolastici ispirati ai metodi innovativi introdotti dallo studioso. L'Orbis era il frutto di una lunga e articolata riflessione linguistico-filosofica ed era concepito come una piccola enciclopedia delle conoscenze elementari del mondo. Un 'sussidiario', dunque, in cui le immagini svolgono una funzione essenziale come ausilio per l'apprendimento, in virtu del loro rapporto logico-associativo con le parole; tant'e che il fondamento didattico, che ne era alla base, sarebbe stato il modello dei sillabari illustrati dei secoli successivi.
Didactica magna
Nel complesso processo di elaborazione teorica che portera alla pubblicazione dell' Orbis, una tappa significativa e sicuramente rappresentata dalla stesura del trattato Didactica magna, omnes omnia docendi artificia exhibens che Comenio porto a termine tra il 1628 e il 1632, ma che fu pubblicato dopo piu di vent'anni nella raccolta Opera didactica omnia.4 L'impalcatura teorica della Didactica magna,5 «un'arte universale di insegnare tutto a tutti», basata, per analogia con la natura, sulla gradualita dell'apprendimento, poggiava sul postulato della necessaria e intima connessione tra parole e cose: «[45] Ergo, verba non nisi rebus conjuncta doceantur et discantur: eo modo, quo vinum cum vase, gladius cum vagina, lignum cum cortice, fructus cum putamine venduntur et emuntur et transportantur» (DM, Cap. XIX, Probl. VI, § 45).6 Inoltre, si prefigurava in essa un assunto teorico e metodologico che sarebbe stato essenziale nell'elaborazione concettuale dell' Orbis pictus, vale a dire l'uso dell'immagine «come strumento insieme didattico ed enciclopedico»: 7
[25] Alterum, quod exercitiis maternae hujus scholae inserviat, erit libellus imaginum, ipsis tandem pueris subinde in manum dandus. Quia enim hic potissimum exercendi sunt sensus ad impressiones rerum obviarum, visus autem inter sensus maxime eminet: rem fecerimus, si huic subjiciamus omnia primaria physica, optica, astronomica, geometrica etc., vel eo scibilium ordine, quem delineavimus modo. Hic enim pingi possunt mons, vallis, arbor, avis, piscis, equus, bos, ovis, homo varia aetate et statura. Lux item et...