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Since antiquity man has been studying irony, it has always been in the center of a continuous debate of scholars of many different scientific disciplines: from Socrates to Aristophanes, from Plato and Aristotle to Cicero and Quintilianus, St. Thomas Aquinas, Baldassarre Castiglione, to the German Romantics. Irony is a world with many acceptations: for this reason, as irony is a rethorical component and a very important element of italian language and culture, it is a very interesting element, which can be used in glottodidactics. The following pages provide a brief overview on the various conceptions of irony, then move on to the suggestion of practical exercises where irony can be used in teaching italian language.
Keywords: irony, teaching, Italian language, Italian culture
(ProQuest: ... denotes non-US-ASCII text omitted.)
L'ironia e un termine classico: filosofi, retori, politici e comunicatori in generale si sono incontrati e scontrati con questo elemento sfuggente, dalla pelle multicolore, difficilmente rinchiudibile alľinterno di una definizione universale valida per tutte le epoche e per tutte le culture. In queste pagine si vuole mostrare cosa accade quando l'elemento classico - mediterraneo - dell'ironia, incontra la didattica della lingua e della cultura italiane a studenti stranieri. "Uno dei significati di base che ricorrono nei testi antichi come sinonimo di ironia e il termine ..., parola tra le piu ricche di accezioni dell'intero vocabolario greco" (Turasiewicz, 1983: 7, trad. dell'autore). La parola ironia, dal latino ironīa, a sua volta derivante dal greco ..., cioe dissimulazione (Mortara Garavelli, 1977: 166), finzione (Lombardi, 1998: 361), e quindi appunto ironia1, ha il suo etimo nella lingua greca classica. Lo si considera un derivato da un sostantivo-aggettivo di formazione participiale ..., con significato di "dissimulatore", "finto", o anche "che fa apparire se stesso meno importante di quanto sia, o ancora colui che interroga fingendo di non sapere" (Marchetti, 2007: 17). Da qui l'accezione primaria nel greco antico di eipœveía come ipocrisia, falsita o finta ignoranza. Resta non chiaro quale sia il verbo su cui tale forma sostantivata-aggettivata sia formato: generalmente lo si riconosce in éirö, parlare, o in éiromai, interrogare, come a dire che l'ironista sia uno che parli molto, oppure uno che proceda per interrogazioni - e che cosí facendo, metta in difficolta l'interlocutore.
Con Socrate l'ironia diventa...