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RODOTÀ S., Tecnopolitica. La democrazia e le nuove tecnologie della comunicazione, Nuova edizione accresciuta, Roma-Bari, Laterza, 2004, pp. XLII-210.
L'influenza delle nuove tecnologie sulle strutture e i processi istituzionali della democrazia odierna, e sul pensiero giuridico-politico contemporaneo, è al centro della nuova edizione accresciuta (la prima è apparsa nel 1997) della importante monografia di Stefano Rodotà, antesignana di studi successivi dell' A. collegati alla problematica in questione, tra cui Intervista su privacy e libertà (Roma-Bari, Laterza, 2005) e La vita e le regole: tra diritto e non diritto (Milano, Feltrinelli, 2006).
Il sintagma stesso 'tecnopolitica', racchiudente due concetti teoricamente e storicamente ben distinti, è sintomatico dei cambiamenti che stanno mutando il volto della democrazia; esso annuncia, infatti, una crescente contaminazione che nella realtà procede non scevra da contraddizioni, talora profonde. Il primo termine, a seconda dei punti di vista e delle applicazioni, può esprimere, da un lato, una «tecnologia della libertà» in grado di facilitare la vita del cittadino grazie alla disponibilità di maggiori fonti di informazione o tramite operazioni di voto elettronico, interpretate da alcuni come deterrente all'astensionismo, se non addirittura come premessa per un ritomo all'ideale modello di 'democrazia diretta' ateniese. D'altro lato, esso designa una «tecnologia del controllo» possibile fattore di manipolazioni e degenerazioni, quali la democrazia plebiscitaria o il neopopulismo. La realtà spesso si scontra con le previsioni ideali, mentre la politica, in molti casi, non riesce a tenere il passo di un'evoluzione tecnologica troppo repentina. Ciò vale, in particolare, per quegli attori politici ancorati a...