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CLAUDIO MAGRIS, SAGGISTA E ROMANZIERE DI FAMA INTERNAZIONALE, È UNO dei maggiori scrittori italiani contemporanei. Nato a Trieste nel 1939, si è formato corne germanista all'università di Torino, dove ha insegnato per alcuni anni. DaI 1978 è docente di letteratura tedesca all'Università di Trieste; collabora assiduamente al Carrière délia Sera e a numerose altre riviste e giornali europei. All'attività di saggista e di scrittore, Magris ha affiancato quella di traduttore di autori quali Kleist, Ibsen, Schnitzler, Biichner, Grillparzer.
I primi vent'anni délia produzione letteraria di Claudio Magris sono stati caratterizzati da opère di saggistica, in cui Io scrittore ha esplorato il mondo délia Mitteleuropa e dei suoi protagonisti culturali. Corne ha osservato Geno Pampaloni, la letteratura mitteleuropea è "la grande letteratura del non awenuto", che incarna "il mito di una félicita dorata e precaria che era già presagio di irripetibilità, nostalgia e nevrosi" (Pampaloni 1987, 707-8). È in questa prospettiva che vanno collocati i saggi di Magris, in cui Io scrittore indaga i grandi terni del nichilismo e délia modernità. Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna (1963) ha rappresentato il punto di awio délia sua esplorazione critica, cui sono seguiti Lonta.no da dove. Joseph Roth e la tmdizione ebra.ico-orienta.le (1971), Dietro le parole (1978), Itaca e oltre (1982), L'anello di Clarisse (1984).
Le origini triestine di Claudio Magris, che si inserisce appieno nella tradizione letteraria di questa città di frontiera-luogo di incontro di lingue e culture, di profonde contraddizioni e lacerazioni, e allô stesso tempo di inaspettate sintesi culturali-giocano un ruolo fondamentale nella saggistica e nella narrativa dello scrittore. Trieste ha rappresentato tra l'altro, per Magris, l'esperienza diretta dell'instabilità di ogni identità storica, nazionale, e individuale, premessa di ogni lettura délia realtà mitteleuropea.
Dalla metà degli anni Ottanta Magris ha accostato all'attività saggistica una ricca e fortunata produzione narrativa. Danubio, pubblicato nel 1986, ha conosciuto un grandissimo successo nazionale e internationale. Acclamato dalla critica e dal pubblico, tradotto nel giro di dieci anni in diciassette lingue, Danubio è un viaggio reale, simbolico, e sentimentale attraverso quella Mitteleuropa-mosaico di labili confini, di culture e di destini individual! e collettivi-indagata e analizzata da Magris nei suoi saggi. Tra gli altri testi di narrativa vanno ricordati: Illazioni su una sciabola (1984), Un altro mare (1991), Microcosmi, libro...