Abstract

Nel corso del presente intervento si pone l'attenzione sul profondo e prolifico legame letterario che intercorre tra il drammaturgo novecentesco Roberto De Simone e lo scrittore seicentesco Giovanbattista Basile. In questo senso si evidenziano tre tappe salienti. De Simone debuttò nel 1976 al Festival dei due Mondi di Spoleto con un'opera intitolata La gatta cenerentola chiaramente inspirata alla favola di Basile, nel 1989 pubblicò la traduzione dall'antico napoletano in dialetto moderno della raccolta Il Pentamerone ovvero Lo cunto de li cunti trattenimento de piccerille (Napoli, ed. Il Mattino), mentre del 2002 è la doppia riscrittura, in dialetto e in italiano, del Cunto de li cunti di Basile (Torino, Einaudi). L'analisi, in particolar modo, di quest'ultima opera permette, inoltre, di sottolineare il forte intento parodico di De Simone nei confronti di Benedetto Croce. Nell'anno del cinquantesimo anniversario della morte del filosofo abruzzese, De Simone decide di inserire nella propria riscrittura del Cunto di Basile il personaggio Croce, condannandolo irriverentemente a "un peteggiare involontario, ereditato dall'aerofagia patita prima di morire".

Details

Title
I "Peli" della Gatta Cenerentola di De Simone e del Cunto de li cunti di Basile. Una parodia dell'illustre don Benedetto Croce
Author
Sabbatino, Pasquale
Pages
73-92
Section
Articoli
Publication year
2008
Publication date
2008
Publisher
Iter Press
ISSN
02268043
e-ISSN
22937382
Source type
Scholarly Journal
Language of publication
Italian
ProQuest document ID
3097888653
Copyright
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