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BARDUCCI M., Anthony Ascham ed il pensiero politico inglese (1648-1650), Firenze, Centro Editoriale Toscano, 2008, pp. 219.
Il bienno 1648-1650 costituisce un momento di importanza decisiva per la storia politica inglese ed europea. Marco Barducci, attraverso l'attività pubblicistica di Anthony Ascham, ci restituisce alcuni elementi di fondo - tanto storici, quanto teorici - che segnano il passaggio in Inghilterra dalla monarchia alla repubblica parlamentare. Mostrando «il travaglio ideologico che attraversava un paese già provato dagli anni della guerra civile tra Cavalieri e Rundheads e dal conflitto con i vicini regni di Scozia ed Irlanda, e che adesso ricercava pace e stabilità» (pp. 11-12).
Il volume ricostruisce in maniera dettagliata le più rilevanti opere politiche del pubblicista inglese edite nel corso di questi due anni, collocandole nel contesto delle guerre civili e dei primi incerti passi dell'esperienza parlamentare. L'attività di Ascham si concentra, infatti, dal luglio del 1648, con la pubblicazione dell'importante Discourse wherein is esamine what is particuhrly hwfull during the confusions and revolutions of government, fino alla Reply to Sanderson del gennaio 1950, anno in cui Ascham - nominato ambasciatore della repubblica presso la corte di Spagna - viene assassinato.
Nel ricostruire gli elementi teorici che emergono dalla scrittura politica dell'esponente repubblicano, Barducci è attento a collocare le riflessioni del pubblicista nel quadro più generale del pensiero politico inglese dell'epoca - particolarmente nel rapporto con l'altro importante esponente del repubblicanesimo dell'epoca, Marchamont Nedham - ma anche ad evidenziarne i rapporti con i contemporanei dibattiti europei. In primo luogo l'aristotelismo politico, reso da subito evidente dal trattato Of Marriage del 1647 dove egli sovrappone compiutamente il linguaggio della "Reason" e dei diritti naturali di derivazione divina con quelli della Ragion di Stato e degli Interessi. In secondo luogo, ed è questo uno degli aspetti più rilevanti della sua opera, il dialogo profondo con Ugo Grozio che egli utilizza per giungere a dare un fondamento ad una dottrina del potere di fatto.
Nel primo capitolo del volume Barducci mostra come la sua opera si inserisca consapevolmente nei dibattiti che attraversavano lo schieramento parlamentare, particolarmente nelle sue frange presbiteriane. La sua prima significativa opera è il Discourse del 1647 nel quale, rivolgendosi ai Levellers drastici oppositori di una politica di conciliazione con Carlo I, con un palese...