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MATTEO NANNI, Auschwitz - Adorno und Nono. Philosophische und musikanalytische Untersuchungen, Freiburg i.B., Rombach, 2004, 463 pp.
Matteo Nanni è uno degli ormai numerosi musicologi italiani che hanno scelto di vivere e lavorare fuori del nostro paese. Già allievo di Hans Heinrich Eggebrecht all'Università di Friburgo in Brisgovia, vi si è addottorato con la dissertazione che presentiamo, scritta in un tedesco di ammirevole limpidezza e dedicata ad un tema peggio che arduo: come possa un'opera d'arte musicale testimoniare la realtà di Auschwitz. Lo stesso Eggebrecht, nei suoi ultimi anni di vita, ebbe a dichiarare l'Olocausto non solo irrappresentabile, ma addirittura nicht darstellenserhubt. Sulla stessa linea di pensiero Theodor W. Adorno aveva definito, nel 1949, «un atto di barbarie» scrivere poesie dopo Auschwitz (Critica detta cultura e società, in Prismi, trad, it., Torino, Einaudi, 1972, p. 22); ma sulla legittimità di simili sentenze di chiusura, per quanto comprensibile sia il sentimento che le aveva dettate, è non meno eloquente la tardiva palinodia adorniana contenuta nella Dialettica negativa, in cui viene riconosciuto il diritto di dare espressione, anche poetica, alla condizione del «dolore incessante» (trad, it., Torino, Einaudi, 1970, p. 327). La menzogna inevitabile in cui l'arte, e la musica in particolare, trasforma l'orrore reale quando lo accoglie (tenta di accoglierlo) in sé appare, oggi più che mai, il male minore rispetto alla «immagine spaventosa», per dirla con Detlev Claussen, di un'umanità senza memoria.
L'intreccio proposto da Nanni al lettore è costruito con cura. Sulla scorta di Hegel, letto alla luce della critica marxiana, e del Koselleck di Vergangene Zukunft (1979), viene fissata all'inizio una distinzione fondamentale tra geschichtliche Realität e historische Wirklichkeit, che potremmo rendere rispettivamente con 'realtà storica' e 'effettualità storiografica': dove Realität è il fatto materiale, l'evento passato, mentre Wirklichkeit designa ciò che di quel passato è presente e può avere efficacia («was wirklich ist, kann wirken», "ciò...