Lucio Cottini, Didattica speciale e inclusione scolastica, Roma, Carocci, 2017
Il tema dell'inclusione continua ad essere al centro delle politiche educative e delle prassi didattiche, attraverso la considerazione delle esigenze alquanto diversificate di tutti gli alunni e promuovendo le pari opportunitå e la partecipazione attiva di ognuno.
In particolare, l'esigenza di delineare la qualitå del sistema scolastico in ottica inclusiva, ha determinato la produzione di documenti e studi di agenzie sovranazionali che hanno orientato i sistemi educativi verso l'adozione di pratiche e progetti che fossero in grado di includere tutti, giungendo alla definizione del modello teorico della Inclusive Education. L'idea di fondo e stata quella di creare e sviluppare un atto di indirizzo in materia di istruzione ed educazione in grado di rispondere alla diversitå dei bisogni dei singoli studenti attraverso dei sistemi scolastici capaci di accogliere tutti e di articolarsi in maniera flessibile alle esigenze di ciascuno. In Italia, le politiche dell'inclusione si inseriscono in una storia d'integrazione scolastica lunga quarant'anni ma che ha mantenuto alcune debolezze di fondo, la piu importante delle quali e stata quella di puntare, in larga misura, sull'adattamento dell'allievo con disabilitå a un contesto scolastico organizzato in funzione degli alunni non diversamente abili e, in alcuni casi, poco disponibile a modificarsi per accogliere tutti.
Il testo di Lucio Cottini, professore ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale all'Universitå di Udine, si inserisce in queste tematiche, sviluppando quattro piani principali, tra loro complementari e interagenti, attraverso i quali orientare la riflessione sulla dimensione inclusiva nei sistemi scolastici. Il volume e dunque organizzato in quattro parti che prendono in considerazione questi piani: il piano dei principi pone l'enfasi sul concetto che ogni individuo, indipendentemente dai tratti culturali o personali, sia un'entitå che trova nella piena realizzazione a valorizzazione di tutti la ragione della sua esistenza; il piano organizzativo prende in considerazione l'interazione e coordinamento fra i diversi attori, interni ed esterni alla scuola, che concorrono alla realizzazione del processo di inclusione; il piano metodologico-didattico fa riferimento alle procedure da porre in essere per promuovere il successo formativo e il ruolo attivo di ogni allievo; il piano dell'evidenza empirica pone l'attenzione sulle ricerche che hanno indagato l'educazione inclusiva, con l'intento di giustificarne l'applicazione generalizzata e diffusa.
In particolare, la prima parte del volume, dedicata al piano dei principi, sviluppa il concetto che l'orientamento inclusivo non puo essere messo in discussione in quanto riguarda il diritto di tutti gli individui, indipendentemente dalla loro condizione, ad avere accesso all'istruzione in contesti comuni. Prende corpo, in questo modo, il modello sociale della disabilita che attribuisce al contesto la responsabilitå di creare le condizioni di disabilitå o, comunque, di porre ostacoli all'apprendimento e alla partecipazione degli allievi. Questa prima parte ricostruisce, inoltre, il quadro normativo e la definizione dei numerosi documenti nazionali e internazionali redatti durante il lungo cammino che ha portato all'affermazione del concetto di inclusione e sottolineando che, soprattutto in Italia, negli ultimi anni si e avuta una maggiore attenzione agli allievi con Disturbi Specifici dell'apprendimento e a quelli con Bisogni Educativi Speciali evidenziando che, "l'area dello svantaggio scolastico sia molto piü ampia di quella riferibile alla sola presenza di situazioni di disabilitå clínicamente accertabili e prefigurando una diversificazione dell'offerta formativa in modo da ricomprendere ogni alunno a rischio di esclusione" (p. 18).
Nella seconda parte del volume, quella relativa al piano organizzativo l'autore delinea le varie fasi che interessano la predisposizione di contesti educativi inclusivi, sottolineando che la costruzione di tali contesti puo avvenire solo attraverso un lavoro di rete che vede il coinvolgimento delle famiglie e di tutte le istituzioni interessate. Dunque, l'autore non si riferisce solo alla conformazione strutturale e architettonica dei contesti, ma a qualcosa di molto piü ampio che investe tutti i processi connessi all'apprendimento e alle relazioni, nell'ottica dell'Universal Design for Learning. In quest'ottica, viene posta enfasi sull'organizzazione dei curricoli educativi che non implicano programmi differenziati ma un unico curricolo adattato per rispondere alle esigenze di tutti e di cui l'autore, nel volume, fornisce validi esempi. Un'ampia sezione di questa seconda parte del testo, e dedicata proprio alla programmazione inclusiva e ai processi di formazione dei docenti inclusivi, fornendo un quadro chiaro ed esauriente di quelle che sono le politiche di formazione dei docenti in Italia e quali competenze necessitano loro per definire percorsi inclusivi efficaci.
La terza parte del libro e dedicata al piano metodologico-didattico, il quale sottolinea che "la prospettiva dell'inclusione passa anche attraverso un affinamento delle procedure didattiche" (p. 21) che oltre a promuovere la partecipazione di ogni studente, devono anche stimolare interazione e supporto reciproco. Questa parte del volume offre, oltre alla ricostruzione teorica delle strategie e degli approcci metodologici sui quali si fonda l'educazione inclusiva, anche numerosi esempi pratici di didattica inclusiva non rappresentata da un insieme di contenuti specifici, ma che si caratterizza per un orientamento metodologico e uno stile operativo da adottare nella prassi quotidiana, attraverso la gestione dei curricoli disciplinari, opportunamente adattati tenendo conto delle Linee Guida dell'Universal Design for Learning.
L'ultima parte del volume, quella del piano dell'evidenza empirica, affronta il problema di dover appurare, attraverso la ricerca, se il paradigma dell'inclusione scolastica, con le sue procedure organizzative e strategie didattiche, risulti efficace e sostenuto da dati empirici scaturiti dalla sua applicazione. In particolare, viene proposta dall'autore, una scala per valutare la qualitå dell'inclusione elaborata all'interno di un progetto euro- peo, 1'Evidence-Based Education: European Strategic Model for School Inclusion, finanziato aii'interno del programma ERASMUS+, ed inoltre vengono illustrati i primi dati di una ricerca condotta sul campo, i quali tendono a confermare l'efficacia dell'educazione inc1usiva, sia per g1i a11ievi con Bisogni Educativi Speciali che per i 1oro compagni.
Da evidenziare e 1a presenza, all'interno del volume, di numerosi esempi e schede illustrative di metodologie e prassi utilizzate, alio scopo di rendere chiaro quanto e stato proposto teoricamente e di come possa essere applicato nei contesti di riferimento.
Alia luce di quanto esposto, i'organizzazione dei volume neiie quattro parti, permette di anaiizzare ie diverse articoiazioni deiia dimensione inclusiva, offrendo 1a possibility ad insegnanti e formatori di deiineare deiie piste di Iavoro sviiuppabiii neiia quotidianita scoiastica. Nei diversi capitoii viene enfatizzata ia prospettiva didattica e, aiia trattazione teorica di ogni argomento, vengono associate deiie proposte curricoiari e degii approfondimenti in specifici riquadri operativi. Ii voiume si presenta, dunque, come un esauriente manuaie di didattica teorica e pratica, ii cui contenuto offre agii insegnanti una guida vaiida per ii ioro agire quotidiano; ogni prassi o metodoiogia iiiustrata viene supportata da un soiido quadro teorico che ne spiega e giustifica i'appiicazione. La iettura di quest'opera risuita particoiarmente utiie non soio a insegnanti e formatori, ma anche a ricercatori e professionisti che si occupano deii'ambito scoiastico.
Anna Maria Nacci
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Abstract
Lucio Cottini, Didattica speciale e inclusione scolastica, Roma, Carocci, 2017.
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