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Benigno F., Favoriti e ribelli. Stili della politica barocca, Roma, Bulzoni, 2011, pp. 270.
Il libro di Francesco Benigno, che nasce come raccolta di vari contributi frutto di partecipazioni a convegni e seminari in vari paesi europei nell'arco di più di un decennio, affronta alcuni degli snodi più controversi e di non facile interpretazione della politica del Seicento, fornendo chiavi interpretative puntuali, metodológicamente ben fondate e storiograficamente giustificate.
Fin dal titolo appaiono chiari i due assi portanti attorno ai quali l'A. intende sviluppare le proprie argomentazioni: la figura del favorito - o, per usare l'espressione spagnola, del valido - e quella del ribelle. La prima parte del libro è quindi dedicata all'analisi di una peculiare pratica della politica barocca: l'affermarsi dei ministri favoriti dei sovrani che «grazie a una delega regia ampia, e talora quasi senza limiti, hanno diretto la politica europea, segnando indelebilmente un'epoca» (p. 21). Un tema giá affrontato da Benigno in una monografía del 1992 dal titolo significativo, Il ombra del re, dedicata esclusivamente alla Spagna, ma che qui si arricchisce di un approccio comparativo che costituisce il vero punto di forza deË'intera analisi. L'A. infatti affronta i casi spagnolo, francese, inglese e quello della Curia romana nel tentativo di superare l'«eccezionalismo» di certe letture storiografiche che, lungi dal considerare la storia del Seicento in una dimensione europea, vedono come atipici o speciali i diversi percorsi nazionali.
Figure come Olivares, Richelieu e Buckingham, ben impresse neË'immaginario storico talvolta anche più dei regnanti che servivano, sono state considerate dalla storiografia tradizionale per lo più in un'ottica negativa, divenendo emblemi di una politica assoluta e spregiudicata; inoltre, l'attenzione per la dimensione psicológica del rapporto tra sovrano, debole e incapace, e valido, prepotente e tirannico, ha per lungo tempo impedito un'analisi disincantata della figura del favorito come elemento fondamentale per l'affermarsi del moderno stato nazionale. Benigno, invece, da una parte ci restituisce la complessitá del dibattito dell'época e la diffusa opposizione a tale pratica di delega del potere, dall'altra mette in relazione il problema del valimiento con quello della ?crisi del Seicento', ricostruendo al contempo le motivazioni del gradúale ritorno al governo personale del...