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Abstract. The article reflects on kindergartens' specificity, focusing on the intersubjective perspective. By this perspective, the developement and the construction of the Self can't be separated from the perception of the "other" and it is a process working, since birth, through an "embodied relationship". According to the infant research and the neurosciences studies, the article analyzes the quality of the relationships between adults and children and explores how it can affect personality development, self-image, and learning processes. Finally, the professional skills necessary for educators in kindergartens are deepened, looking at the needs of the children during their first years.
Keywords. Kindergartens; intersubjective perspective; embodied relationship; educators' professional skills
In questo articolo condurro una riflessione sulle peculiarity dei nidi d'infanzia alla luce della prospettiva intersoggettiva "in seconda persona", che ritiene la costruzione del sé indissociabile dalla percezione dell'altro da sé e nei termini di un processo operante fin dalla nascita attraverso una "relazione incarnata". Facendo riferimento alle recenti acquisizioni dell'infant research e delle neuroscienze, mi soffermero in particolare sulla qualitå delle relazioni adulto-bambino e bambino-bambino e sulle loro possibili influenze sullo sviluppo della personality, sull'immagine di sé e sui processi di apprendimento. All'interno di tale cornice affrontero inoltre, trasversalmente, il tema delle competenze professionali che caratterizzano il lavoro in ambito educativo con i bambini nei primi anni di vita.
1.I nidi d'infanzia in Italia: caratteristiche, funzioni, prospettive
Poiché ogni azione assume significato soltanto all'interno di un contesto (Bateson,1972) iniziero col presentare brevemente le caratteristiche dei nidi d'infanzia a livello strutturale e organizzativo, per analizzare successivamente le interazioni tra i soggetti che ne fanno parte.
I nidi d'infanzia, istituiti in Italia con la legge 1044 del 1971, accolgono tra i 20 e i 40 bambini da 0 a 3 anni, sono gestiti in larga maggioranza dagli Enti Locali e normati da leggi regionali e da regolamenti comunali. La media italiana di frequenza rispetto agli aventi diritto e del 13% con notevoli differenze sul territorio nazionale, in relazione all'offerta dei posti disponibili (si va dal 2% di alcune regioni del Sud al 27% dell'Emilia RomagnaFondazione Debenedetti, 2016). Si tratta di una percentuale molto bassa rispetto agli altri Paesi europei se si pensa che la media europea supera il 30% (Lazzari, a cura di, 2016). Il Governo italiano...