Nella seduta del Senato Accademico dell'Università celebrata il 28 maggio 2013 si è approvata la proposta della Facoltà di Lettere di concedere la Laurea Honoris Causa da parte dell'Università di Murcia allo scrittore, saggista ed intellettuale Claudio Magris corne riconoscimento per i suoi eccezionali contributi alla saggistica e alla letteratura creativa, che l'hanno reso uno tra i più grandi pensatori europei.
Con il voto unanime del Dipartimento di Filologia Francese, Romanza, Italiana e Araba, e di tutta la Facoltà di Lettere, e come rappresentante dell'Area di Italianistica e promotore della proposta, spetta a me l'onore di realizzare la laudatio che evidenzi le qualità che gli fanno meritare la più alta distinzione accademica della nostra università, cosa che mi dispongo a fare davanti a voi con profondo orgoglio e gioiosa amicizia.
Claudio Magris è un prestigioso scrittore mondialmente conosciuto per opere come Danubio, II Conde e Microcosmi, che ha ottenuto moltissimi premi, fra questi, Prix de France Culture Étranger (1993), Premio Strega (1997), Österreichischer Staatspreis für Europäische Literatur (2005), Prix Méditerranée (2007), Budapest Prize (2012), Friedenspreis des Deutschen Buchhandels (2009), Prémio Europeu Helena Vaz da Silva... In Spagna ha ricevuto il Premio Príncipe de Asturias (2004), il Premio Juan Carlos I (1989), la Medalla de Oro del Círculo de Bellas Artes di Madrid (2002); il Premio Reino de Redonda, istituito da Javier Marías, e di cui è "Duca di Seconda Mano" (2003); il Premio Terenci Moix (2008) e il Luca de Tena (2012). Ha ottenuto anche onorificenze delle Università di Strasburgo, Copenhagen, Klagenfurt, Szeged, Leuven, Paris X-Nanterre, Complutense di Madrid, Barcellona e Universidad Nacional Mayor de San Marcos de Lima.
La sua categoria intellettuale è fondata su diversi aspetti: in primo luogo, come ricercatore e traduttore dal tedesco, in secondo luogo, come saggista e romanziere, e in terzo luogo, e non per questo meno importante, come articolista sui più prestigiosi quotidiani europei e americani.
Claudio Magris è nato a Trieste, il 10 aprile 1939. In quell'anno la Germania invade la Polonia e cominciano a distruggersi violentamente le frontiere. Occupata la sua città dai tedeschi, una nuova e drammatica frontiera circondava Trieste dopo la Seconda Guerra Mondiale quando Josip Broz Tito cerca di annettere Trieste alia Jugoslavia; alla fine la città sarebbe stata ceduta allTtalia dal Governo Militare Alleato in virtù del Memorandum di Londra del 1954.
Perciò Magris vive l'infanzia e la giovinezza in una citta che è di per sé una frontiera, una ferita aperta. «Le linee di frontiera -ci dice- sono anche linee che attraversano e tagliano un corpo, lo segnano come cicatrici.»
Nel 1957 va a Torino per studiare Lingua e Letteratura Tedesca, prendendo la laurea nel 1962. Traduce Ibsen, Kleist, Schnitzler, Grillparzer... Il 20 agosto 1964 sposa la fina e delicata scrittrice Marisa Madieri, autrice poi di Verde acqua e La radura. Nel 1968 diventa Ordinario di Lingua e Letteratura tedesca nelTUniversità di Trieste e più tardi in quella di Torino. Senatore della Repubblica nella XII Legislatura durante i difficili anni di «mani pulite», Titulaire de la Chaire Européenne du Collège de France e più tardi, Professore Onorario delTUniversità di Copenhagen. E stato uno degli scrittori del corso «Maestri Contemporanei » sotto la direzione di Norman Manea al Bard College.
Ricercatore precoce, la prestigiosa casa editrice Einaudi pubblica la sua tesi quando ha appena ventiquattro anni: Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna (1963). Per Magris rimpero degli Asburgo rappresenta Tunità nella moltiplicità; Timpero diventa un tempo senza tempo, e «il mito asburgico -ci dice- non è un semplice processo di trasfigurazione del reale, proprio di ogni attività poetica, ma è la completa sostituzione di una realtà storico-sociale con un'altra fittizia e illusoria, è la sublimazione di una concreta società in un pittoresco, sicuro e ordinato mondo di favola». Come gli scrisse il poeta ed amico Biagio Marin «Quando la realtà diventa poesia, la realtà è superata». A questo libro segue Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale (1971), Z, 'anello di Clarisse. Grande stile e nichilismo nella letteratura moderna (1984). Sulla sua città scrive insieme ad Angelo Ara Trieste. Un 'identità difi-ontiera (1982).
Magris comincia a collaborare e a scrivere sulla stampa prima di compiere diciannove anni, febbraio 1958, e ha continuato fino ad oggi. Dal 1967 scrive sul Corriere della Sera e su numerose riviste e giomali, fra questi El País, El mundo, ABC... Lui non ha mai fatto distinzione fra i diversi tipi di scrittura in base alla finalità della pubblicazione: articolo sul giomale, testo critico, saggio, romanzo... tutti hanno lo stesso valore sacro della parola; perciò lo scrittore si prodiga sulla parola e nessun testo è per questo motivo inferiore ad un altro. I suoi articoli trascendono la brevità temporale del quotidiano e sono raccolti nei libri: Dietro le parole (1978), Itaca e oltre (1982), Utopia e disincanto. Storie, esperienze, illusioni del moderno (1999), La storia non è finita. Etica, política e laicitá (2006), Livelli di guardia. Note civili (2011). Alcuni dei suoi testi sul viaggio appaiono ne Z 'infinito viaggiare (2005); Mario Vargas Llosa scrive su di lui: «Come sapete, è un grande viaggiatore e forse i suoi migliori saggi hanno a che fare con questo movimento che lo porta a superare le barriere geografiche, culturali, linguistiche, religiose che separano gli esseri umani, cercando sempre, in questi transiti, un denominatore comune, una specie di dimostrazione che, al di sopra o al di sotto di quelle differenze, c'è qualcosa che ci avvicina e ci permette di coesistere e di comunicare tra noi. Questo qualcosa, nel caso di Claudio Magris, è sempre la letteratura.»
Dei suoi romanzi, saggi e teatro possiamo ricordare Illazioni su una sciabola (1984), Danubio (1986), Stadelmann (1988), Un altro mare (1991), Il Conde (1993) Le Voci (1994), Microcosmi (1997), La Mostra (2001), Essere già stati (2002), Alla cieca (2005), Lei dun- que capirá (2006). Con Danubio ha ottenuto fama universale; Magris segue il percorso di un hume che attraversa nazioni accompagnato da amici reali ma anche dagli autori delle sue letture. Danubio è la dimostrazione di come si possa ancora oggi scrivere un libro di viaggio: descrivendo ciò che vediamo e ciò che sentiamo, ma anche ciò che i paesaggi hanno di storia e di esperienze raccontate dalle persone sensibili che ci hanno preceduto. E di fronte al viaggio plurinazionale ci troviamo con Microcosmi, un mondo poetico e matriarcale, di spazi quotidiani e familiari dove lo spazio genuinamente locale diventa universale.
Il legame con Murcia è iniziato nel 1993; con lui cominciarono le Settimane di Cinema e Letteratura Italiana con la collaborazione delTUniversità e l'O.B.S. di CajaMurcia, sotto la supervisione di Miguel Franco e Tomás Alburquerque. NelTaprile di quell'anno Magris confessava a Gontzal Díez su La Verdad che si sentiva «uno scrittore minacciato dalla guerra in Jugoslavia: Jugoslavia è il símbolo del falimiento delTEuropa»; a Josefina López, su Diario 16-Murcia, raccontava che per lui «Scrivere è un modo di lottare contro Toblio»; mentre La Opinión raccoglieva la sua idea che «L'Europa non era preparata per la caduta del muro di Berlino.»
A maggio del 2003 TUniversità e la Fundación CajaMurcia, sotto la direzione di José Moreno, realizzano delle giomate su di lui, con la presenza degli scrittori Mercedes Monmany e Predrag Matvejevit. Quest'ultimo non ha esitato nelTaffennare alla stampa che Claudio Magris «è uno dei pochi spiriti liberi che ci sono in Europa», mentre lui ribadiva per Tennesima volta il suo europeismo in un'intervista ad Antonio Arco per il giomale La Verdad, avvertendo: «Penso che tutti i problemi siano globali e che non ci sono ormai problemi nazionali. E poiché i problemi sono comuni, anche le leggi dovrebbero essere comuni». II 28 gennaio 2013 finnerà il manifesto «Europa o il caos» insieme ad altri scrittori. Inoltre, confessava ad Antonio Parra su La Opinión: «La ragione è una fiamma molto debole, ma soltanto essa ci illumina.»
Nella nostra città Tattore Pepe Martín rappresenta le sue opere Voci ed Essere già stati che sarebbero state pubblicate da Diego Marín Editores. Nel 2005 la Fundación CajaMurcia edita El universo literario de Claudio Magris, con saggi sulla sua opera e un saggio dello stesso autore.
Negli Ultimi anni sono apparsi i libri Literatura y derecho ante la ley (2008) con prefazione di Fernando Savater (2008), La letteratura è la mia vendetta, conversazione con Mario Vargas Llosa (2011), Letteratura e ideología (2012) con Gao Xingjian. In Alfabeti: saggi sulla letteratura (2008) Magris recupera vecchie letture che riesce a mostrarci con freschezza e modemitá, con la saggezza e la passione di un grande maestro: «Un vero maestro -scrive- non è tanto un padre quanto un fratello maggiore che presto diviene semplicemente un fratello. Forse essere un maestro significa, più che mai, non sapere di esserlo e non volerlo, dimenticare se stesso nel dialogo che si instaura con un altro, trattarlo da pari senza superbia, senza condiscendenza e senza preoccupazioni pedagogiche».
La sua sensibilità poetica, il suo umorismo, la sua generosità, la difesa dei principi democratici e delTunità europea come único modo di una convivenza lontana da guerre e conflitti, e gli stretti vincoli che lo legano alla nostra regione e alla nostra università, ci hanno portato ad presentare la nostra proposta.
Magnifico Rettore, signori Membri del Senato Accademico, signore e signori, spero di essere stato capace di lodare come mérita la figura di questo scrittore e saggista. Personalmente, penso che sia un grandissimo onore che Claudio Magris si incorpori al nostro Senato Accademico come Doctor Honoris Causa, così come in precedenza l'hanno fatto i suoi amici Ernesto Sábato e Mario Vargas Llosa, con la convinzione che questo servirà per onorare lui, ma anche per onorare la nostra amata istituzione.
Grazie
Autore: Pedro Luis Ladrón de Guevara
Magnifico Rettore
Chiarissime ed Illustrissime autorità,
Membri della Comunità Universitaria,
Signore e signori
Traduzione Pedro Luis Ladrón de Guevara e Viviana Cinquemani
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Abstract
Con il voto unanime del Dipartimento di Filologia Francese, Romanza, Italiana e Araba, e di tutta la Facoltà di Lettere, e come rappresentante dell'Area di Italianistica e promotore della proposta, spetta a me l'onore di realizzare la laudatio che evidenzi le qualità che gli fanno meritare la più alta distinzione accademica della nostra università, cosa che mi dispongo a fare davanti a voi con profondo orgoglio e gioiosa amicizia. Claudio Magris è un prestigioso scrittore mondialmente conosciuto per opere come Danubio, II Conde e Microcosmi, che ha ottenuto moltissimi premi, fra questi, Prix de France Culture Étranger (1993), Premio Strega (1997), Österreichischer Staatspreis für Europäische Literatur (2005), Prix Méditerranée (2007), Budapest Prize (2012), Friedenspreis des Deutschen Buchhandels (2009), Prémio Europeu Helena Vaz da Silva... In Spagna ha ricevuto il Premio Príncipe de Asturias (2004), il Premio Juan Carlos I (1989), la Medalla de Oro del Círculo de Bellas Artes di Madrid (2002); il Premio Reino de Redonda, istituito da Javier Marías, e di cui è "Duca di Seconda Mano" (2003); il Premio Terenci Moix (2008) e il Luca de Tena (2012). Personalmente, penso che sia un grandissimo onore che Claudio Magris si incorpori al nostro Senato Accademico come Doctor Honoris Causa, così come in precedenza l'hanno fatto i suoi amici Ernesto Sábato e Mario Vargas Llosa, con la convinzione che questo servirà per onorare lui, ma anche per onorare la nostra amata istituzione.
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