LIONE: LA PROGETTAZIONE INTEGRALE DELLO SPAZIO PUBBLICO

Abstract

Nel 1989 il governo della Grande Lione delinea una vera e propria strategia politica per gli spazi urbani che ha come sfondo il principio dellequita sociale: agire «trasformando il centro in quartiere da abitare e la periferia in quartiere residenziale» e quindi riservando la medesima qualita di intervento nel centro e nella periferia «per rendere la citta bella, solidale e piacevole da vivere». Il programma si e sviluppato su quattro scale: quella inter-comunale, del singolo comune, del quartiere e quella dell'unitå di vicinato coinvolgendo aree molto diverse tra loro: il centro storico, i quartieri di edilizia sociale, le ZAC (Zone d'Aménagement Concerté) e le aree DSU (Développement Social Urbaine) la cui realizzazione prevedeva l'intervento di attori privati, le aree di destinazione dei nuovi parcheggi, il sistema dei trasporti (Mariano, 2012). Il Piano dell'Illuminazione - caratterizzato dallo slogan «Quando illuminare vuole dire mettere in luce» - aveva la duplice finalitå di rendere piu sicura la cittå nelle ore di buio e di valorizzare con l'illuminazione gli elementi ordinari e le emergenze del tessuto urbano. Il sistema di piazze ad esso collegate offre condizioni sempre diverse di uso dello spazio e costituisce una rete di luoghi tranquilli, protetti, vivaci, di transito, celebrativi, destinati a persone diverse, garantendo cosi uno degli elementi fondanti la qualita degli spazi pubblici di una citta: la moltiplicazione di opportunity (Fig. 1).

Alcune grandi citta europee a partire dagli anni Ottanta hanno affidato una parte importante della loro rinascita a strategia di intervento sullo spazio pubblico. Non solo riscoperta del valore dei luoghi collettivi nella vita sociale e pubblica ma anche recupero della necessita di ripensare lo spazio pubblico come luogo della vita civile e della necessita, per affrontarne il progetto, di riunire competenze precedentemente separate: gli ingegneri delle reti, quelli del traffico, gli architetti, i paesaggisti. La prima a scegliere con chiarezza questa strada e stata Barcellona, che ha trasformato anche eccessivamente la sua immagine di citta sonnacchiosa dellera franchista in quella dell'attuale citta della movida. L'ultima in ordine di tempo Lisbona che ha visto un profondo rinnovamento e cambiamento della qualita della vita proprio grazie alla coerenza degli innumerevoli interventi lungo il Tago, nel centro e nella periferia della citta (Ferretti, 2019).

Lione e tra queste citta un caso emblematico. Innanzitutto, per la sua dimensione: il livello territoriale della strategia urbana e la Grande Lione, la citta metropolitana costituita da 55 comuni; in secondo luogo per la difficile situazione sociale della conurbazione.

Alla fine degli anni Ottanta, Lione era una citta inasprita dalle tensioni sociali e spaventata dalle manifestazioni di piazza cominciate proprio nei suoi sobborghi. Il primo evento che fece notizia a livello nazionale fu la rivolta nelle Minguettes, quartiere fortemente disagiato nel comune di Venissieux. E qui che si svolgono gli episodi piu gravi di guerriglia urbana ma e anche qui che nel 1983 nacque l'idea della Marcia per l'Uguaglianza contro il Razzismo (La marche des Beurs) grazie alla quale la Francia prese coscienza della drammatica situazione delle periferie e della crisi delle politiche di integrazione. Investire sulle politiche di riqualificazione urbana appare, qualche anno dopo, la strada per integrare e rendere nuovamente agibili intere parti della citta divenute inaccessibili a causa delle rivolte urbane (Charbonneau, 2000).

Nel 1989 il governo della Grande Lione delinea una vera e propria strategia politica per gli spazi urbani che ha come sfondo il principio dellequita sociale: agire «trasformando il centro in quartiere da abitare e la periferia in quartiere residenziale» e quindi riservando la medesima qualita di intervento nel centro e nella periferia «per rendere la citta bella, solidale e piacevole da vivere». Con questo scopo viene istituito il SEP (Service Espaces Publics) che - e questa e un'altra importante novita - oltre a mettere in rete le diverse conoscenze, ha competenza anche sulla gestione delle acque fluviali e quindi sulla redazione del Plan Bleu1. Non solo, con l'istituzione di questo servizio, la progettazione degli spazi pubblici viene sottratta al Dipartimento della Mobilita che fino ad allora ne aveva avuto il dominio. In simbiosi con il dibattito che si svolgeva a scala europea sullo spazio pubblico2, si coglie e si lavora sulla sua complessita: il processo di messa in rete dei contributi disciplinari e dei diversi attori pubblici, la messa a sistema degli interventi vengono sostenuti dall'istituzione di un Gruppo di Pilotaggio formato dall'Assessore all'Urbanistica in carica, dagli eletti dei Comuni della Grande Lione, dai tecnici e dai responsabili dei diversi servizi. Una struttura decisionale ma, allo stesso tempo, unarena in cui la cultura dello spazio pubblico e cresciuta, si e affinata e strutturata.

Per ogni intervento il capo progetto, nominato dall'amministrazione, e il referente unico sia per le fasi di concertazione sia per i rapporti con i progettisti sia per le fasi di esecuzione. Il proLYON: cesso messo in atto - dalla scelta dei luoghi, ai rapporti con le associazioni dei cittadini, alla concertazione e alla definizione del progetto - e identico qualsiasi sia la dimensione dell'intervento. Questo facilita e snellisce le diverse fasi. Nel 1993, dopo soli quattro anni, circa 130 interventi risultano in corso di realizzazione o realizzati3.

Il programma si e sviluppato su quattro scale: quella inter-comunale, del singolo comune, del quartiere e quella dell'unitå di vicinato coinvolgendo aree molto diverse tra loro: il centro storico, i quartieri di edilizia sociale, le ZAC (Zone d'Aménagement Concerté) e le aree DSU (Développement Social Urbaine) la cui realizzazione prevedeva l'intervento di attori privati, le aree di destinazione dei nuovi parcheggi, il sistema dei trasporti (Mariano, 2012).

Parallelamente alla strategia sullo spazio pubblico vengono individuate delle linee di azione a questa integrate: la valorizzazione del trasporto pubblico, un piano dell'illuminazione, il programma cittå-natura.

Il trasporto pubblico di superficie e concepito come un elemento di riqualificazione degli spazi attraversati e di quelli di prossimitå ed e completato dalla realizzazione di una rete di spostamenti dolci. Soprattutto in periferia i grandi assi di connessione tra i quartieri vengono riorganizzati con percorsi destinati alle biciclette, ai rollers e ai pedoni restituendo a questi mezzi una parte dello spazio occupato dai veicoli.

Il Piano dell'Illuminazione - caratterizzato dallo slogan «Quando illuminare vuole dire mettere in luce» - aveva la duplice finalitå di rendere piu sicura la cittå nelle ore di buio e di valorizzare con l'illuminazione gli elementi ordinari e le emergenze del tessuto urbano. Il successo dell'iniziativa ha prodotto un evento ricorrente: il Festival de la Lumiere che si svolge ancora oggi annualmente nella cittå.

Infine, il Programma Cittå-Natura (Trames Vertes) prevedeva diverse scale di intervento: i giardini di strada, concepiti inizialmente come temporanei e a scopo educativo, che sono divenuti permanenti e hanno avuto anchessi esito in un festival internazionale; la sistemazione delle aree verdi di diversa dimensione: dai piccoli spazi residuali ai grandi parchi urbani.

Il programma di risistemazione delle sponde del Rodano e della Saona, altro obiettivo prioritario, ha fatto da trait dunion tra la Trame Verte e il Plan Bleu. Linee di azione, in quegli anni assolutamente all'avanguardia che hanno avuto importanti ricadute sulla qualitå spazio pubblico attraverso un effetto moltiplicatore.

La qualita degli interventi

La volontå politica era di dare un segnale forte nella direzione dellequitå sociale, ed e per questo che si vuole garantire la medesima qualitå degli spazi per gli abitanti del centro e dei quartieri periferici della cittå. Per ottenere questo risultato c'e stato un lavoro complessivo sulle caratteristiche dei nuovi spazi che ha avuto, tra gli altri, l'esito di produrre una serie di documenti per aiutare e indirizzare i progettisti: linee guida sul tipo di vegetazione da impiegare, sui materiali adatti per i diversi contesti in termini architettonici e di prestazioni; un abaco di elementi di arredo; l'indicazione di utilizzare l'acqua - acqua in movimento - come elemento caratterizzante gli spazi piu significativi; l'attenzione all'illuminazione. Si cercava in questo modo di rendere tangibile l'idea di unitå e solidarietå tra i diversi comuni e di favorire il senso di appartenenza a una comunitå.

La riqualificazione dell'asse della Presqu'île, l'area del quartiere des États-Unis e le Prainet tra i primi interventi realizzati sono lesito migliore ed emblematico di queste scelte.

La riqualificazione dell'asse di rue de la République, che costituisce la spina dorsale della citta bassa, e delle piazze ad essa connesse e uno dei primi interventi realizzati nel centro storico che ancora oggi, ad anni di distanza e con i necessari interventi di manutenzione, funziona molto bene. Il sistema di piazze ad esso collegate offre condizioni sempre diverse di uso dello spazio e costituisce una rete di luoghi tranquilli, protetti, vivaci, di transito, celebrativi, destinati a persone diverse, garantendo cosi uno degli elementi fondanti la qualita degli spazi pubblici di una citta: la moltiplicazione di opportunity (Fig. 1). I materiali sono stati scelti base alle caratteristiche dei luoghi tra quelli previsti dall'amministrazione: pietra grigia e pietra chiara, terra compattata, alberature e vegetazione, e la presenza dell'acqua sono stati utilizzati restituendo nella differenza delle realizzazioni un senso di unitarieta che, sottolineando la continuita degli interventi, ne ha moltiplicato leffetto.

Nella quasi totalita delle piazze sono stati costruiti dei parcheggi sotterranei da una societa mista pubblico-privato che ne cura anche la gestione, la Lyon Parc Auto, che ha avuto come condizione per ottenere la concessione, la realizzazione dello spazio di superficie secondo standard qualitativi molto alti, definiti dall'amministrazione. Molti di questi parcheggi ospitano opere d'arte e sono divenuti un elemento di attrazione che ne ha incrementato l'uso, e la societa che li realizza e li gestisce ha un bilancio in attivo (Fig. 2).

Il quartiere des États-Unis e invece parte della prima cintura periferica. Teatro di violente rivolte negli anni '80, unisce condizioni abitative e sociali diverse: un intervento di habitat sociale di oltre 1.500 alloggi progettato come quartiere modello da Toni Garnier, degli edifici residenziali successivi destinati alla classe media, alcune aree libere degradate. La riqualificazione coinvolge quindi un'area ampia ed eterogenea lungo un grande boulevard, dove per arginare il pesante degrado sono stati realizzati interventi nello spazio pubblico, con nuove aree verdi e con la riqualificazione delle facciate di alcuni edifici.

Le corti interne, tra loro collegate, costituiscono dei lunghi spazi pedonali nel quartiere progettato da Garnier e sono stati riqualificate con alberi, pavimentazioni, giochi per bambini, spazi per i giovani. La circolazione e i parcheggi sono stati ridotti migliorando l'agibilita pedonale, gli edifici riqualificati e le loro pareti cieche sono state dipinte con dei murales che raccontano, in una sorta di museo all'aperto, la storia del quartiere e la figura dell'architetto. L'intenzione era quella di restituire al quartiere l'identita perduta e il senso di dignita legato all'abitare in un quartiere che appare sui libri di storia dell'architettura. In prossimita, in una zona di edilizia semipubblica, su progetto di Françoise Jourda e stata costruita la piazza 8 mai 1945. Uno spazio complesso che unisce l'idea di piazza, parco, mercato e campo da gioco: «non ce un habitat tipo ma delle persone dalle pratiche e dagli interessi differenti, talvolta contraddittori; non c'e uno ma ci sono degli spazi pubblici che generano ambienti ed usi plurimi secondo la loro morfologia ma anche secondo le persone che li utilizzano o secondo i momenti della giornata»4. Accanto a questo sistema il parco Rene et Madeleine Caille di Desvigne e Dalnoky offre un ambiente piü intimo e raccolto (Figg. 3, 4).

Questo avviene per la prima cintura periferica; come per la zona centrale, gli elementi e i materiali utilizzati sono scelti tra quelli individuati dall'amministrazione, e le realizzazioni, progetti diversi di architetti diversi, costituiscono un sistema sinergico.

Prainet e invece la periferia profonda dei grands ensambles; e un grande complesso situato nel comune di Décines-Charpieu composto da ventisei torri intorno ad un vasto spazio centrale e circondato da due strade di scorrimento. L'azione piu importante e stata la realizzazione di una strada di attraversamento del quartiere preceduta da un atto simbolico di piantumazione di un lungo filare di alberi su cui si sono incardinati una serie di spazi pubblici a funzione specifica. In questo modo si e riconfigurato e reso percorribile lo spazio centrale che era luogo di abbandono e degrado. Si e poi restituita vitalita allo spazio attraverso il trattamento della base degli edifici e lo spostamento in questa zona della attivita commerciali. La gerarchizzazione degli spazi comuni, la risistemazione delle corti degli edifici e la cura e il progetto del paesaggio notturno sono stati altri fattori strategici (Fig. 5).

Mettendo a confronto la Presqu'île, il quartiere des États-Unis e Prainet ci si accorge che non vi e differenza nella qualita delle realizzazioni. Attraverso l'uso degli stessi materiali, anche se in proporzioni diverse; il principio dello spazio pubblico come luogo di attivita; la presenza dell'acqua: i progetti accurati raggiungono l'obiettivo, individuato precedentemente da Charbonneau, di generare ambienti ed usi plurimi senza incorrere nell'omologazione. Le differenze sono determinate dalla qualita dei contesti urbani, ma il progetto dello spazio pubblico ottempera ai principi di solidarieta, unita, rispetto dell'identita dei luoghi e contemporaneita5.

La progettazione integrale dello spazio pubblico

La riqualificazione di piazze e strade e una parte consistente della politica urbana della Grande Lione, ma lelemento - innovativo allepoca della sua messa in campo e modello virtuoso di riferimento all'atto della sua realizzazione - e la visione di una riqualificazione urbana che poggia sullo spazio pubblico inteso come sistema continuo e complesso. Non e solo il progetto della viabilita ad essere sottratto al dominio esclusivo degli ingegneri del traffico, ma anche il progetto della mobilita dolce che costituira il tracciato lungo il quale sviluppare la riqualificazione delle strade e degli spazi pubblici collegati; anche le trame vegetali e la rete dell'acqua diventano parte integrale del sistema degli spazi pubblici.

Nel 1991 viene approvato uno schema globale per la progettazione degli spazi blu della citta di Lione, aggiornato poi nel 19986 con un documento di indirizzo - il Plan Bleu - per la sistemazione delle sponde del Rodano e della Saona. Nello stesso periodo si costruisce il Plan Verte che si muove su piu scale di intervento; non e uno strumento di arredo urbano, ma una vera strategia di ricucitura del centro e della periferia7. Per costruire la sua trama, da un lato approfitta dei nuovi progetti urbani per ricavare aree verdi, dall'altro mette in opera un programma di "vegetalizzazione" di isolati, piazze, strade e microspazi, muri e basi degli edifici.

Su queste basi il programma Lione 2003-2006-2010 si poneva lobiettivo di «riconciliare genere umano e genere urbano» fare in modo cioe che la citta fosse «portatrice di umanita, al servizio degli abitanti invece che siano loro a doversi adattare alla cit- tå»8. Ültre alla biodiversitå, alla presenza di aree di qualitå non urbanizzate distribuite in tutta la metropoli, all'adattamento ai cambiamenti climatici e alla conservazione delle risorse naturali, la trama verde e blu incentiva la creazione di nuove attivitå per il tempo libero: sport, passeggiate, agricoltura e giardinaggio, scoperta della natura. Il programma di risistemazione delle sponde del Rodano e della Saona ha fatto da trait dunion tra la Trame Verte e il Plan Bleu.

Nel quadro della TVB (Trame Verte et Bleu) sono stati realizzati, e sono ancora in corso, importanti interventi: prima fra tutte la sistemazione delle rive del Rodano: cinque chilometri di percorso verde ciclopedonale che collega due grandi parchi e declina paesaggi diversi dal piu naturale al piu artificiale. La strategia e la ricucitura dellesistente, e cosi il Parc de Gerland, attraverso questa passeggiata, si riunisce allo storico parco delle Tēte d'Ür (Figg. 6, 7). In questo modo gli spazi vegetali divengono la naturale prosecuzione degli spazi aperti urbani. Allo stesso modo ma su una dimensione nettamente maggiore - circa 50 km - si sviluppa il progetto per la Saona, attualmente in corso di realizzazione, il progetto per la confluenza dei due fiumi che e ormai quasi terminato e infine l'ambizioso progetto dell'Anello Blu.

Quest'ultimo e un interessante intervento, in parte realizzato, ad est dell'agglomerato di Lione. Si estende per oltre tremila ettari lungo i canali Mirabelle e Jonage e comprende un antico bacino di compensazione, il Bassin du Grand Large. L'area svolge numerose funzioni strategiche per la metropoli: protezione contro le inondazioni, approvvigionamento idrico, produzione di energia elettrica, e quindi, nell'ottica della progettazione integrale, quest area potra provvedere la conservazione del patrimonio naturale e ospitare attivita ricreative compatibili.

L'importanza di queste funzioni e del ruolo di questo settore sono stati formalizzati nel 2005 con l'impegno a realizzare dodici progetti per individuare nuove proposte sulle relazioni tra citta, sviluppo urbano, spazi naturali e attivita ricreative nella logica di una metropoli sostenibile9.

Il progetto e un grande anello naturale - blu e verde - attrezzato con percorsi ciclopedonali che collegano quartieri periferici come Décines con il centro urbano e con funzioni ricreative e di servizio. Lungo il canale Jonage correva l'antica via Rhôna che univa le Alpi ed il Mediterraneo, oggi oggetto di un vasto programma di recupero. La sistemazione delle rive fino ad oggi realizzata, collegandosi al progetto per le rive del Rodano, consente un percorso di ventiquattro chilometri fino al parco di Gerland (Fig. 8).

Conclusioni

Sono passati trent'anni dall'istituzione del SEP, dopo venti dalla sua formazione il Servizio e stato reintegrato nella direzione dell'Urbanistica, ma il processo di intervento sullo spazio pubblico continua tutt'ora con nuovi progetti e con interventi di manutenzione. Complessivamente l'amministrazione lionese ha messo in atto una grande quantita di progetti che hanno trasformato completamente l'immagine urbana. Lione e una citta in cui, nonostante la dimensione, non si avverte il degrado tipico delle grandi metropoli con una forte conflittualita sociale e, nella realta dei suoi spazi e nelle parole dei suoi amministratori e una citta rinnovata, vivace e densa di eventi. Come titola Carmen Mariano in un suo scritto su questa citta, quella messa in atto a Lione e «una politica poetica, coordinata e sociale per lo spazio pubblico»10.

Molte delle scelte fatte, delle strategie e dei processi individuati sembrano oggi scontati, in molte nostre citta si sono sperimentati strumenti analoghi11, tuttavia, per i suoi risultati sulla progettazione integrale dello spazio pubblico, Lione rappresenta un caso di scuola estremamente importante.

Possiamo anche dire che in questa citta i fenomeni negativi legati a certi tipi di rigenerazione urbana come quelli che hanno toccato Barcellona e stanno toccando Lisbona sono piuttosto limitati. In ambedue le citta l'esito straordinario delle politiche sugli spazi pubblici e sul miglioramento della vivibilita hanno prodotto in moltissime zone fenomeni di gentrificazione e, a causa del turismo, un eccesso di pressione antropica e la trasformazione di molte zone. Nel caso di Barcellona poi, si e assistito ad una sorta di sovraesposizione progettuale che ha reiterato le sue modalita facendo perdere la "freschezza" che caratterizzava il primo decennio della sua innovazione.

Lione invece e una citta operaia: il turismo ha un ruolo marginale nella sua economia e soprattutto nella sua fruizione. Lestensione della sua periferia, la molteplicita dei contesti operativi e la vastita e complessita dell'azione di risanamento hanno impedito la ripetitivita degli interventi e, soprattutto di recente grazie alla svolta verde non e venuto meno come in altre citta lo spirito innovatore.

NOTE

1 II Plan Bleu «e un documento di base per utilizzare al meglio la presenza fiumi, sia in termini economici che di tempo libero, affinché partecipino plenamente al godimento e alla qualita della vita degli abitanti della Grande Lione». Cosi scrive nel 1998 Raymond Barre, il Presidente della Grand Lyon, nel documento: Orientation daménagement des berges du Rhône et de la Saône del Plan Bleu.

2 La questione delľintervento sullo spazio pubblico si era gia posta negli anni '60 come decoro o come razionalizzazione della viabilita. La citta di Copenaghen, che e generalmente ritenuta pioniera della qualita dello spazio pubblico, in realta ha soprattutto agito sul tema della mobilita dolce.

3 Jean-Pierre Charbonneau, responsabile del programma Spazi Pubblici della Grande Lione, in unintervista dellautore.

4 E del 1995 la strategia paneuropea per la diversity biologica e paesaggistica. La creazione della trama verde e blu francese e in linea con gli obiettivi della strategia dell'Unione Europea per il 2020 sulla biodiversita. Alcune citta, come Lione, avevano gia introiettato questi obiettivi. Il PVB (Plan Verte e il Plan Bleu) sono strumenti che oggi appartengono a tutte le citta francesi.

5 Strategia avviata con 11 progetti sperimentali in cui si modificano le pratiche di piantumazione e si utilizzano metodi dellagricoltura biologica negli spazi verdi semplificando la manutenzione. Un manuale fatto dallamministrazione serve di riferimento per tutti quelli che operano nel verde e incoraggia il giardinaggio amatoriale e le associazioni favorendo gli scambi per far conoscere le tecniche di coltivazione.

6 Disponibile sul sito: www.urbalyon.org.

7 Tra questi progetti: la creazione del parco naturale Feyssine e del parco Sain Clair, la valorizzazione della riserva naturale di Crépieu Charmy, la riqualificazione e lo sviluppo del parco Mirabelle Jonage, la riqualificazione delle rive del canale Jonage e una passerella a Décine.

8 Nel volume di C. Mariano Progettare e gestire lo spazio pubblico.

9 Basta pensare ai progetti del Piano Urbano Parcheggi, alla figura dei Responsabili Unici del Procedimento, alla creazione di Societa Miste pubblico privato.

REFERENCES

Bossart, E. (1995), "Espaces Publics: le Grand Lyon fait peau neuve", Projet Urbain, n. 5, p. 12.

Catin, A. (2016), Communauté urbaine de Lyon, Archives du Grand Lyon, Archives du service Espace Public 1968-2010, Repertoire méthodique détaillé. Charbonneau, J.P (2000), "Lione: politiche urbane per Quartieri sensibili", Edilizia Popolare, n. 267-268.

Ferretti, L.V. (2008), "Gli spazi pubblici come cuore del progetto urbano", Hortus - Rivista on Line della Facolta di Architettura Valle Giulia, Roma. Ferretti, L.V (2019), "Lisbona, quando la politica si occupa della citta", Industria delle Costruzioni, n. 467.

Gomes, P (2017), La production de lespace public a Lyon, Lisbonne et Louvain La Neuve: Politiques, processus et prise en compte des usagers. Architecture, aménagement de lespace. Université Paris Est, HAL- archives-ouvertes. fr.

Mariano, C. (2012), Progettare e gestire lo spazio pubblico, Aracne Editrice, Roma.

Masboungi, A. (2002), Project Urbain en France, Le Moniteur, Parigi.

Some major European cities since the 1980s have entrusted an important part of their resurgence to a public space intervention structure. Not only rediscovering the value of collective places in social and public life but also discovering the need to rethink public space as a place for civil life and the need to focus on project, to bring together previously separate competences: network engineers, traffic engineers, architects and landscapers. The first to choose this road was Barcelona, which created and transformed its image of a sleepy city of the Franco era into the current city of the movida. The most recent in order of time was Lisbon, which saw a profound renewal and change in the quality of life thanks to the coherence of the innumerable interventions along the Tagus, both in the center and in the periphery of the city (Ferretti, 2019).

Lyon is an emblematic case among these cities. First of all, its size: the territorial level of urban strategy is the Great Lyon, the metropolitan city made up of 55 municipalities; secondly due to the difficult social situation of conurbation.

At the end of the 1980s, Lyon was a city exacerbated by social tensions and frightened by street demonstrations that began in its suburbs. The first event that hit national news was the revolt in the Minguettes, a strongly disadvantaged neighborhood in the municipality of Venissieux. It is here that the most serious episodes of urban warfare took place but it is also here that in 1983 the idea of the March for Equality against Racism (La marche des Beurs) was born, thanks to which France became aware of the dramatic situation of the suburbs and of the crisis of integration policies. Investing in urban redevelopment policies appeared, a few years after, the road to integrate and make whole parts of the city once again accessible after the urban revolts (Charbonneau, 2000).

In 1989, the government of the Great Lyon outlined a real political strategy for urban spaces with the principle of social equity as its background: acting by «transforming the center into an area to inhabit and the periphery into a residential neighborhood» and thus reserving the same quality of intervention in the center and in the periphery «to make the city beautiful, supportive and pleasant to live». For this purpose, the SEP (Service Espaces Publics) is set up which - and this is another important novelty - in addition to networking the various know-how, has competence also on the management of the river waters and therefore on the drafting of the Plan Bleu1. Only with the establishment of this service, the planning of public spaces, streets and squares, is subtracted from the Department of Mobility that had previously dominated it.

In symbiosis with the European debate that took place on public space2 we can understand and work on its complexity. The process of networking the disciplinary contributions and the various public actors, putting the interventions into a system supported by the establishment of a Piloting Group formed by the Urban Planning Councilor in charge, by the elected representatives of the Municipalities of Great Lyon, by the technicians and by the responsible people of the various services. A decision-making structure but, at the same time, an arena in which the culture of public space has grown, refined and structured.

For each intervention the project manager, appointed by the administration, is the single point of contact both for the consultation phases and for the relations with the designers and for the execution phases. The process accomplished - from the choice of places, to the relations with the citizens' associations, to concertation and definition of the project - is identical regardless of the size of the intervention. This facilitates and streamlines the various phases. In 1993, after only four years, around 130 interventions were under construction or completed3.

The program developed on four scales: that of the agglomeration of municipalities, of the single municipalities, of the neighborhood and that of the unity of neighborhood involving very different areas: the historic center, the social housing districts, the ZAC (Zone d'Aménagement Concerté) and the DSU areas (Développement Social Urbaine) the realization of which involved the intervention of private actors, the area for new parking lots and the transport system (Mariano, 2012). Parallel to the strategy on public space, there are identified lines of action integrated with it: the enhancement of public transport, a lighting plan and the city nature program.

Surface public transport is conceived as a requalification of the spaces crossed and those of proximity and is also completed by the creation of a network of gentle movements. Above all in the suburbs the great axes of connection between the districts are reorganized with paths destined for bicycles, rollers and pedestrians, giving back to these means part of the space occupied by the vehicles.

The Lighting Plan - characterized by the slogan «When to illuminate means to highlight» - it had the dual purpose of making the city safer in the hours of darkness and of enhancing the ordinary elements and the emergencies of the city fabric through an interpretation of the urban structure. The success of the initiative has produced a recurring event: Festival de la Lumiere which is still held annually in the city. Finally, the City-Nature Program (Trames Vertes) envisages different scales of intervention: the street gardens, initially conceived as temporary and for educational purposes, that have become permanent and also hosts an international festival which has been repeated every two years for quite a while; the arrangement of green areas of different dimensions: from small residual places to large urban parks.

The program of reorganization of the banks of the Rhone and the Saone, another priority objective, has served as a trait dUnion between the Trame Verte and the Plan Bleu. Lines of action, in those years absolutely avant-guarde and which had important repercussions on the quality of public space through a multiplier effect.

The quality of the interventions The political will was to give a strong signal in the direction of social equity, which is why we want to guarantee the same quality of space for the inhabitants of the city center and the peripheral districts of the city. In order to obtain such a result, there was an overall work on the characteristics of the new spaces that resulted in producing a series of documents to help and direct the designers: guidelines on the type of vegetation to be used, on materials suitable for different contexts in architectural and performance terms; an abacus of furnishing elements, the indication to use water - water in movement - as a characterizing element of the most significant places; attention to lighting.

This attempted to make the idea of unity and solidarity between the various municipalities tangible and to foster a sense of belonging to a community.

The redevelopment of the Presqu'île axis, the area of the des États-Unis Le Prainet district, among the first interventions carried out are the best and emblematic outcome of these choices. The redevelopment of the rue de la République axis, which constitutes the backbone of the lower city, and of the squares connected to it is one of the first interventions carried out in the historic center that still today, years later and with the necessary maintenance interventions, works very well. The system of squares connected to it provides always different conditions of use of space and constitutes a network of quiet, protected, lively, transit, celebratory spaces, intended for different people, thus guaranteeing one of the founding elements of quality of the public spaces of a city: the multiplication of opportunities (Fig. 1). The materials have been chosen based on the characteristics of those places provided by the administration: grey stone and light stone, compacted earth, trees, vegetation, and water. They all provided, within the difference of their accomplishments, a sense of unity that, by underlining the continuity of the interventions, has multiplied its effect. In almost all the squares underground parkings have been built by a mixed public-private company that also manages the Lyon Parc Auto; the condition to obtain the concession was the creation of a surface space according to the very high standards defined by the administration. Many of these car parks host works of art and have become an attraction that has increased their use and consequently the company building and managing them has a surplus budget (Fig. 2).

On the contrary, the Quartier des États-Unis is part of the peripheral belt. A theatre of violent revolts in the 1980s, it combines different housing and social conditions: a social habitat intervention of over 1.500 residences designed as a model neighborhood by Toni Garnier, the subsequent residential buildings destined for the middle class and some degraded free areas.

The redevelopment therefore involves a wide and heterogeneous area along a large boulevard, where interventions are made in a public space to curb the heavy degradation and where new green areas have been created and the facades of some buildings have been upgraded.

The internal courtyards, which are connected together as long pedestrian spaces in the Garnier-designed neighborhood, have been redeveloped with trees, paving, children's games and spaces for young people. Circulation and parking were limited by improving pedestrian access, the redeveloped buildings and their blind-painted walls with murals telling the story of the neighborhood and the figure of the architect in a sort of outdoor museum. The intention was to give back to the area the lost identity and the sense of dignity lined to living in a neighborhood that appears on books on the history of architecture. In the vicinity, in an area of semi-public buildings, designed by Françoise Jourda, the square 8 mai 1945 has been built. A complex space that combines the idea of a square, park, market and playground: «there is not a defined habitat but people with different and sometimes contradictory practices and interests; there is not one but many public spaces that generate multiple environments and uses according to their morphology but also according to the people who use them or according to the moments of the day»4. Next to this system the park René et Madeleine Caille by Desvigne and Dalnoky offers a more intimate and cozier environment (Figg. 3, 4).

This happens for the first peripheral belt; as for the central area, the elements and materials used are chosen from those identified by the administration and the realizations, meaning different projects by different architects, which constitute a synergic system.

Prainet is instead in the deep periphery of the grands ensembles; it is a large complex located in the municipality of Décines-Charpieu composed of twenty-six towers around a vast central space and surrounded by two main roads. The most important action was the construction of a street crossing the district preceded by a symbolic act of planting a long row of trees on which a series of public spaces with a specific function have been hinged. In this way, the central space which has been abandoned and left to degradation was reconfigured and made viable. Vitality was then restored to the space through the treatment of the base of the buildings and the relocation to this area of commercial activities. The hierarchization of common spaces, the rearrangement of building courts and the care and design of the night landscape were other strategic factors (Fig. 5).

By comparing the Presqu'île, and the des États-Unise Prainet district we realize that there is no difference in the quality of the achievements. Through the use of the same materials, even in different proportions, the principle of a public space as a place of activity, the presence of water, accurate projects reach the goal, previously identified by Charbonneau, of generating multiple environments and uses without incurring in homologation. The differences are determined by the quality of urban contexts, but the public space project complies with the principles of solidarity, unity, respect for the identity of places and contemporaneity5.

The integral design of public space

The redevelopment of squares and streets is a substantial part of the urban policy of the Great Lyon, but the innovation, at the time of its implementation and as a virtuous model of reference when it was created, lies in its vision of an urban redevelopment which rests on public space meant as continuous and complex system. It is not only the project of the viability to be subtracted from the exclusive domain of the traffic engineers, but also the soft mobility project that will be the route along which the redevelopment of all the connected roads and public spaces can take place; also the plant plots and the water network become an integral part of the system of public spaces.

In 1991, a global scheme was approved for the design of "blue spaces" in the city of Lyon, then updated in 19986 with an orientation paper - the Plan Bleu - for the arrangement of the banks of the Rhone and the Saone. In the same period the Plan Verte is accomplished moving on several intervention scales; it is not only an urban furnishing tool, but a real strategy of re-sewing of the center and the periphery7. To build its plot on the one hand, it takes advantage of the new urban project to create green areas, on the other it puts in place a program of "vegetalization" of blocks, squares, streets and micro-spaces, walls and building foundations.

On this basis, the Lyon 2003-2006-2010 program set the goal of «reconciling humankind and urban genre» to ensure that the city was «the bearer of humanity, at the service of the inhabitants instead of having to adapt to the city»8. In addition to biodiversity, the presence of non-urbanized quality areas distributed throughout the metropolis, to the adaptation to climate change and conservation of natural resources, the green and blue texture encourages the creation of new activities for leisure time: sports, walking, agriculture and gardening and the discovery of nature. The program to reorganize the banks of the Rhone and of Saone has been the trait ďunion between the Trame Verte and the Plan Bleu.

Within the framework of the TVB (Trame Verte and Bleu) important interventions have been carried out and are still ongoing: first of all the arrangement of the banks of the Rhone: five kilometers of green cycle and pedestrian path that connects two large parks and descending then into different landscapes from the most natural to the most artificial. The strategy is the mending of the existing landscape, and so the Parc de Gerland through this walk meets the historic park of the Tete d'Or (Figg. 6, 7). In this way, the vegetable spaces become the natural continuation of urban open spaces. In the same way, but on a much larger dimension - about 50 km - the project for the Saone currently under construction is developing, the project for the confluence of the two rivers which is now almost complete and finally the ambitious Blue Ring Project.

The latter is an interesting project, partly carried out, on the east side of the Lyon agglomeration which extends for more than 3.000 hectares along the Miribel-Jonage channel including also the Bassin of Grand Large, ancient compensation basin. The site performs many strategic functions for the metropolis: drinking water supply, protection against flooding in the Rhone, production of hydroelectric energy. It is precisely in this logic of integral planning that this area can also ensure the conservation of the natural heritage and host recreational areas.

The importance of these functions and the role of this area were formalized in 2005 with the commitment to realize twelve projects to propose new answers on the relationships established between cities, urban development, recreational activities and natural spaces in the logic of a sustainable metropolis9. A large natural ring - blue and green - equipped with cycling and walking paths along the two channels connects peripheral districts such as Décines to the city center and to different functions. The shores of the Canal de Jonage were also part of the ancient Via Rhôna which connected the Alps and the Mediterranean, today the subject of a vast recovery program. The layout of the banks until now achieved by connecting to the arrangement of the banks of the Rhone allows for a twenty-four kilometers' journey to the Gerland park (Fig. 8).

Conclusions

Thirty years have passed since the establishment of the SEP, after twenty years of its creation the service has been reinstated in the direction of Urban Planning, but the process of intervention on public spaces continues today with new projects and maintenance interventions. Overall the Lyon administration has implemented a large number of projects which have completely transformed the urban image. Lyon is a city where, despite its size, the typical degradation of the big metropolises with a strong social conflict is not felt and, in the reality of its spaces and according to the words of its administrators it is a renewed city, lively and full of events. As Carmen Mariano quotes in one of her writings on this city, what is implemented in Lyon is a «poetic, coordinated and social policy for public space»10.

Many of the choices made, strategies and processes identified seem to be taken for granted today, in many of our cities experiments have been tried and similar tools11, however, for its results on the integral design of public space, Lyon represents an extremely important school case. We can also say that in this city the negative phenomena related to certain types of urban regeneration such as those that have touched Barcelona and are touching Lisbon are rather limited.

In both cities the extraordinary results of policies on public spaces and on improvement of livability have produced gentrification phenomena in many areas and, due to tourism, an excess of anthropic pressure and the transformation of many areas. In the case of Barcelona, then, there was a sort of project overexposure that reiterated its modalities, losing the "freshness" which characterized the first decade of its innovation.

Lyon instead is a working city: tourism plays a marginal role in its economy and above all in its use. The extension of its periphery, the multiplicity of operational contexts and the vastness and complexity of the rehabilitation action have prevented the repetitiveness of the interventions and, mostly thanks to the recent green turn the innovative spirit did not fail as in other cities.

NOTES

1 The Plan Bleu «is a basic document for making the best use of the rivers' presence, both in economic terms and in terms of leisure time, to fully participate in the enjoyment and quality of life of the inhabitants of the Great Lyon». As the President of the Great Lyon Raymond Barre writes in 1998 in the Plan document: Orientation daménagement des berges du Rhône et de la Saône.

2 The question of the intervention on the public space had already arisen in the 1960s, but in as streets decorum and rationalization. The city of Copenhagen, which is generally considered a pioneer of the quality of public space, actually acting above all on the subject of soft mobility.

3 Jean Pierre Chabonneau, in charge of the program of public spaces of the Great Lyon, in an interview to the author.

4 The pan-European strategy for biological and landscape diversity and the creation of the french green and blue plot in 1995 is in line with the objectives of the EU 2020 biodiversity strategy. Some cities, like Lyon, had already introjected these goals. The PVB (Plan Verte and Plan Bleu) are tools which today belong to all French cities.

5 Strategy started with 11 experimental projects where planting practices are modified and organic farming methods are used in green spaces simplifying maintenance. A reference manual made by the administration will serve as a reference for all those working in the countryside encouraging amateur gardening and associations facilitating exchanges to raise awareness about cultivation techniques.

6 Available at: www.urbalyon.org.

7 Among these projects the creation of the Feyssine National Park and the Saint Clair Park, the enhancement of the natural reserve of Crépieux Charmy, the requalification and development of the Mirabelle Jonage Park, the revelopment of the banks of the canal Jonage et the construction of a footbridge in Décines.

8 In the book Progettare e gestire lo spazio pubblico written by Carmela Mariano

9 It is enough to think of PUPs (Parking Urban Plan), the role of RUPs (Single Responsible for the Procedure) or the creation of joint private-public companies.