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1. Presentazione. - Nel quadro attuale, la riflessione di François Delalande costituisce uno dei maggiori punti di riferimento di una diffusa linea di tendenza nella Pedagogia musicale italiana. La recezione italiana delle idee di Delalande sembra frutto di un vero e proprio fenomeno di rispecchiamento: i suoi contributi contengono alcuni contrassegni inequivocabili, rivelatisi perfettamente speculari e funzionali a una certa Didattica della musica, mossa e motivata, da una parte, da spinte ideologiche comuni che sembrano essersi cristallizzate nel tempo, e caratterizzata, dall'altra, da metodologie di tipo spontaneistico.1 In questa sede cercheremo di approfondire le linee-guida del pensiero del pedagogista francese, e di wurninarne il collegamento con la pubblicistica e la prassi didattica più diffuse nel nostro Paese.
Delalande è noto al pubblico italiano, oltre che per i numerosi scritti pubblicati in riviste specializzate e in miscellanee, soprattutto per mezzo di due volumi: Le condotte musicali e La musica è un gioco da bambini.2 L'uno offre un'antologia di saggi e articoli apparsi in diverse sedi; l'altro raccoglie invece una serie d'interviste.
2. La nozione di 'condotta'. - La teoria di Delalande è costruita attorno al concetto di 'condotta'. L'autore lo desume dall'ambito scientifico, e nello specifico dal pensiero dello psichiatra francese Pierre Janet, figura di riferimento anche negli studi di psicologia genetica della prima metà del secolo scorso, per estenderlo al campo dell'Antropologia musicale. In Delalande, il concetto di 'condotta' risponde al proposito di rintracciare gli 'universali in musica' (CM, p. 49):
Si può dire ... che ci si avvicina a una caratterizzazione della finalità delle condotte musicali se si coniugano, in proporzioni del resto variabili a seconda delle pratiche, tre dimensioni: la ricerca di un piacere senso-motorio a livello gestuale, tattile come pure uditivo; un investimento simbolico dell'oggetto musicale messo in rapporto con un vissuto (esperienza del movimento, affetti) o con certi aspetti della cultura (miti, vita sociale); e infine, una soddisfazione intellettuale che risulta dal gioco di regole.
Si tratta di caratteristiche universali della musica? Io penso di sì.
Alla 'condotta' Delalande contrappone il mero 'comportamento': «I comportamenti sono gli atti, i gesti, i movimenti; ciò che si osserva direttamente. Invece la condotta comprende una faccia nascosta: ciò che motiva il comportamento» ibid., p. 156). Egli collega inoltre il concetto di 'condotta' alla...